Intervista a Katja Piscioneri

 Titolo : Heden 

Lingua : Italiano

Lunghezza stampa : 447 pagine

Posizione nella classifica Bestseller di Amazon: n. 6,324 in Kindle Store

n. 103 in Relazioni di coppia

n. 2,295 in Romanzi rosa

n. 2,838 in Romanzi rosa

Buongiorno lettori! Siete bravi in matematica ? Vi piacciono i numeri?

A me no, sono assolutamente negata. Chi non ama i numeri è anche l’autrice del libro di oggi, Heden!

Su base rossa, presentiamo oggi questo fantastico libro.

 

-Buongiorno Katja, chi sei? Presentati per noi!

Buongiorno. Chi sono? Bella domanda. Credo che non lo scoprirò mai, forse.

Sono una donna di 44 anni, ma anche la madre di quattro giovani ragazzi.

Sono una sognatrice.

Un giorno sono un’adolescente che si rifiuta di crescere, il giorno dopo bacchetto i miei figli per il loro linguaggio strano, e allora mi sento vecchia. (mamma, sei una boomer, dicono).

Io sono tantissime cose, ma quello che vorrei davvero è essere una scrittrice, di quelle che i sogni te li regala, te li sbatte nel cuore, di quelle che non ti fanno dormire di notte perché hai la necessità di scoprire che ne sarà del protagonista, di quelle che non ti fanno vedere le parole o le pagine del suo libro, ma le scene, come fosse un film. Vorrei che, chiudendo un mio romanzo, il lettore provi nostalgia, come avesse perso un amico. Ecco vorrei essere questo.

 

-Tre cose e persone di cui non puoi fare a meno.

Tre cose di cui non posso fare a meno: il mio pc, il telefono, l’ Iqos. (che brutta persona che sono!)

Tre persone: i miei figli ( che sono quattro) e… l’illusione che mi tiene viva.

-Cambieresti qualche tuo aspetto caratteriale?

Vorrei solo avere più pazienza. Anche un po’ di diplomazia non mi farebbe male.

 

-Come mai hai iniziato a scrivere?

Per sfuggire alla realtà e perché, dentro di me, ci sono troppi mondi e troppe storie da raccontare. Non posso tenerle rinchiuse. Non tacciono mai.

-Molti dicono che scrivere funge da relax therapy. Ti rivedi in questa affermazione?

Sì e no. Penso che sia anche un modo per far fluire le emozioni. Senza la scrittura sarei una bomba inesplosa. È l’unico modo che ho per disinnescarmi.

-Perché hai scelto questo genere? Spiegaci come mai ti sei avvicinata a questo mondo in questo tuo libro.

Io scrivo molti generi. Sono passata dallo storico al contemporaneo di crescita, inseguito al poliziesco per poi approdare al fantasy. Heden è arrivato dopo un romanzo di crescita molto impegnativo, e sentivo la necessità di qualcosa di più “giovane” , qualcosa che fosse più vicino ai miei figli piuttosto che a me. Heden è nato così.

-Quanto credi sia importante dedicarsi al mondo della scrittura e della lettura?

Tanto, se vuoi ottenere qualcosa da questo “mondo” devi dare l’anima. Il tuo tempo deve essere dedicato alle parole.

-Perché il titolo “Heden”?

Non è questo il titolo originale, ma quello che avevo scelto era puro spoiler. Ho riflettuto molto e, alla fine, ho deciso che volevo un titolo breve, e quale se non il nome della protagonista? Heden. (da Eden =Paradiso)

-Cambieresti qualcosa o qualcuno di questo libro?

No. Quando creo un personaggio, io do un nome, un volto, un passato, un carattere, il resto lo fa da solo, la storia prende vita giorno per giorno. Io mi pongo uno scopo, come arrivarci è sempre un mistero. Non ho una scaletta, detesto i tecnicismi. Il finale di questo romanzo, per esempio, l’ho deciso nell’ultimo capitolo quindi … non avevo idea neanche io di come sarebbe andata a finire.

-E degli altri?

Degli altri, sì. Nei due polizieschi devo cambiare fisicamente una coprotagonista. Non mi soddisfa.

-Quando hai iniziato la stesura del libro era notte. Raccontaci qualcosa!

Dunque, non è andata proprio così. Stavo finendo il precedente romanzo ed ero appena andata a letto quando, dopo essermi addormentata, mi sono svegliata all’improvviso, con una voce in testa che diceva: “sento il suo profumo sulla tua pelle, eppure, non mi sembra di averti mai amata così tanto”. Mi sono ripetuta questa frase per giorni, immaginando chi e perché potesse dire una cosa del genere. Heden è nata da qui. Questa frase è inserita a metà romanzo, quindi ho creato una storia che precedesse qualcosa che facesse nascere la necessità di pronunciare queste parole.

-Estratto del libro con foto.

Heden è una giovanissima interior designer, con tanti sogni in testa e la voglia di realizzarli tutti ma, soprattutto, vuole realizzarsi nel mondo del lavoro. La sua relazione con Erik, affascinante ingegnere conosciuto al suo arrivo a Londra cinque anni prima, va a gonfie vele, fin quando Heden non comincia a vederla come un intralcio alla propria realizzazione personale, ed è proprio in quel momento che cominciano i loro problemi, soprattutto, quando un affascinate straniero, Kol McCain, entra nella vita di Heden mettendola a soqquadro.

Kol, da parte sua, non avrebbe mai creduto possibile che la sua fuga da NY potesse rivelarsi così intrigante.

Aveva scrutato la rossa, seduta al tavolo poco lontano da lui, per tutta la sera, e il suo whiskey gli era sembrato, tutto ad un tratto, più gustoso mentre gli scendeva nella gola.

Lei era giovane, molto, ma non era riuscito a toglierle gli occhi di dosso, mentre con gli amici brindava più volte di quanto fosse conveniente fare. L’aveva osservata, e aveva goduto quanto l’aveva vista avvicinarsi.

"Heden", così gli aveva detto di chiamarsi ed era davvero l’immagine del paradiso. Gli era entrata in testa e non ne era più uscita. Aveva deciso che l’avrebbe avuta, anche a costo di insinuarsi nella sua vita nel modo più subdolo: distruggendo la sua relazione, già barcollante, con Erik.

Ma lei glielo lascerà fare? Sarà in grado di lasciare andare Erik? E, soprattutto, riuscirà a comprenderlo e a capire le ragioni del suo comportamento?

E Kol, alla fine dei giochi, sarà davvero disposto a bruciarsi con lei? Sarà in grado di gettare ogni maschera e di amarla? O per lui rimarrà un’avventura destinata a dargli sollievo dal peso del suo passato.





















-Un saluto paradisiaco!

E ora che cosa posso inventarmi? Baci stellariiiiiiiiiii!

No, dai, torniamo seri.

Voglio ringraziare Edmea per avermi concesso questo spazio per poter parlare di Heden. È esperienza bellissima entrare nelle vite dei lettori con le proprie emozioni impresse sulle pagine dei libri.

Un grande abbraccio.

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