Intervista a Sabrina Boccia
Editore : O.D.E. Edizioni
Lingua : Italiano
Copertina flessibile : 324 pagine
Posizione nella classifica Bestseller di Amazon: n. 76,326 in Libri
n. 729 in Narrativa su famiglia e relazioni
n. 1,770 in Azione e avventura
-Ciao Sabrina, presentati per i nostri lettori.
-Quali sono i tuoi studi?
Ho ventinove anni, mi chiamo Sabrina, abito in un piccolo
paese alle pendici del Vesuvio: Striano. Nella mia vita ho sempre fatto una
marea di cose, forse, perché in fondo non avevo e non ho ancora trovato la mia
vera strada.
Ho frequentato il liceo scientifico, pur odiando la
matematica e poi mi sono iscritta a Giurisprudenza, spiazzando di nuovo tutti,
visto che fino ad allora di diritto non ne avevo neanche mai parlato.
Mi sono laureata all’Università degli Studi di Salerno, a
Fisciano e attualmente ho finito la pratica forense e lavoro presso uno studio
legale a Scafati.
La maggior parte delle persone qui in paese però mi
conoscono come animatrice. Ho sempre amato i bambini e ho scelto di lavorare
così, giocando con loro e divertendomi io stessa. Non sapete quante cose
possono insegnarvi i bambini, fin quando non vi inginocchiate accanto a loro ed
entrate nel loro mondo.
Altre due passioni hanno caratterizzato la mia vita: lo
sport e la musica. Ho praticato pallavolo per anni, e tutt’ora d’estate mi rotolo
nella sabbia mentre gioco in spiaggia. È una cosa che amo troppo e a cui non
rinuncerò mai.
Suono il pianoforte anche se di recente ho un po’ mollato.
Ho dato tutti gli esami in Conservatorio, mi manca la tesi e son ferma, prima o
poi farò anche quella. Promesso.
Ho una famiglia abbastanza numerosa, due sorelle sposate,
più grandi di me e un fratello più piccolo. I miei genitori sono il mio porto
sicuro, ma l’intera mia famiglia è il mio approdo. Chi tocca loro, se la vedrà
con me.
Credo fermamente anche nelle amicizie. Quelle vere però son
poche e non bisogna mai farsele sfuggire.
Per fortuna ho un fidanzato che mi sopporta e supporta e due
nipoti fantastici che mi riempiono le giornate coi loro sorrisi e capricci.
Sono due pesti, due terroristi, ma io li adoro.
Ecco. Non credo ci sia bisogno di spifferare altro.
La mia vita è questa… il prodotto di ciò che amo: me stessa,
i miei cari, le mie passioni, i miei sogni. E un giorno, sono sicura che
troverò la mia strada, quella che davvero mi farà sentire realizzata. Fino ad
allora continuerò a trottolare ovunque e fare un po’ di tutto, perché io son
così, un piccolo uragano senza meta.
-Come ti vedi fra 10 anni?
Circondata da marmocchi. Voglio diventare madre! A
parte qualche pargolo disperso qua e là, non so dove mi vedo. Sicuramente con
la mia famiglia. Sono ancora a Napoli, alle mie radici, ai miei genitori.
Ovunque mi porterà la vita so che tornerò sempre qui!
-Ti piace di più scrivere o leggere?
Dipende, se sono stanca preferisco leggere, scrivere
richiede una concentrazione maggiore e non sempre mi sento predisposta. A volte
preferisco leggere proprio perché fatico a trovare il giusto equilibro per la
scrittura, ma mi sento più realizzata quando scrivo un libro piuttosto che
quando lo leggo. Insomma è complicato da spiegare, ma diciamo che a volte
propendo per la scrittura altre per la lettura.
-Come ti senti quando leggi?
Leggere mi rilassa, diverte e e emoziona. Preferisco
infatti letture leggere e scorrevoli, piuttosto che mattoni pesanti o cupi.
-E quando scrivi?
Quando scrivo mi sento tipo Jim Carrey in una
settimana da Dio quando approva al pc i desideri e i sogni dei cittadini.
Insomma, mi sento padrona dei personaggi, della storia, esaltata al pensiero di
dettare io l’ordine delle cose.
-Come nasce l’idea di Indomita e ribelle?
Tempo fa vidi la serie di Rivombrosa e me ne innamorai al
punto che decisi di unire l’amore per quella serie, con quello per la
scrittura, e inventai di sana pianta una storia con un bel conte e una
fanciulla irriverente, sognando come protagonisti proprio Alessandro preziosi e
Vittoria Puccini.
-Lo descriveresti più come un’amore da favola, o un’amore
alternativo?
Tra pirati, passione, scaramucce tra i personaggi e un
fratello geloso credo sia più un amore alternativo che un amore da favola.
Insomma, il mio è un romanzo sovversivo, con è il classico romanzo romantico e
sdolcinato, anzi, Philip e Cristina vi faranno dannare non poco prima di
coronare il loro sogno d’amore.
-A chi consigli la lettura del tuo libro?
Consiglio il mio libro a chi desidera trascorrere qualche
ore spensierata. Il mio è un romanzo leggero, ricco di avventura, ironia,
passione e colpi di scena. Lo consiglio a chi ama gli storici un po’
scanzonati, stile Bridgerton per intenderci.
-Quanta passione e dedizione ci hai messo nella stesura?
Beh, io sono un disastro disorganizzato e anche la
stesura del mio libro ha seguito lo stesso disordine. Non rispettavo mai una
scadenza o una scaletta, scrivevo sempre di getto e senza troppi fronzoli. Però
l’ho fatto con tanta passione e mi sono divertita non poco.
-Luoghi e personaggi non sono assolutamente comuni. Perché
hai scelto quest’epoca?
Il mio romanzo è ambientato a Londra nell’epoca vittoriana.
Un contesto storico certamente diverso da quello attuale. In quel periodo la
donna viveva la sua vita unicamente in funzione del suo debutto in società.
Insomma, la donna doveva prepararsi al meglio prima di conoscere gli uomini,
tra i quali scegliere il partito con cui convolare a nozze. Era il suo unico
scopo, la sua sola aspettativa.
Ebbene in questo panorama particolare e diverso da quello
attuale, i miei personaggi si presentano controtendenza. L’ho scelta proprio
perché è un’epoca del tutto diversa dalla nostra ma che proprio per questo,
affascina e emoziona. Insomma una realtà tutta da scoprire.
-Un consiglio per gli autori emergenti?
Vorrei consigliarvi di seguire sempre il il cuore. Comunque
vada non sarà mai sbagliato. Abbiate coraggio e andate dritti per la vostra
strada ma non fatelo da soli, ci sarà sempre qualcuno che avrà a cuore il
vostro benessere e il vostro progetto. E soprattutto, non siate frettolosi.
Curate per bene il vostro testo
-Salutaci !
Grazie per lo spazio pubblicitario, è stato piacevole
parlarvi di me e del mio libro. Credo di aver parlato fin troppo quindi la
smetto di torturarvi.
Un caro saluto a tutti!
Grazie per questa splendida intervista. È stato bello raccontarvi di me.
RispondiEliminaGrazie a te
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