Intervista a Gadro

Titolo : Grazie 

Editore ‏ : ‎ Independently published

Lingua ‏ : ‎ Italiano

Copertina flessibile ‏ : ‎ 140 pagine

Posizione nella classifica Bestseller di Amazon: n. 143,406 in Libri

n. 19,413 in Romanzi rosa

n. 73,638 in Letteratura e narrativa


-Buongiorno amici lettori, e buongiorno all’autore del libro di oggi. Presentati per noi, o meglio, dicci ciò che possiamo sapere!

Ciao a tutti, sono Gadro, momentaneamente, sperando di non esserlo in eterno.

Preciso che  il nome Gadro nasce alla “milanese” con l’inversione delle sillabe, la parola originale vien da sé, essendo fermamente convinto che è proprio vero che ciascuno abbia “la sua” .

Immagino che in determinati momenti tutti ci si senta Gadro, mi ritengo fortunato perché ho scoperto di saper comunicare le mie sensazioni, e sento quindi di scrivere anche per il me di qualche anno fa, decisamente impacciato su certi argomenti, e per quanti non hanno ancora trovato il loro modo per esternalizzare.


-Come nasce la tua pagina Instagram?

La pagina instagram nasce dalla volontà di poter dedicare, quotidianamente un pensiero alla persona che considero co-autrice del mio primo libro. 

Come i lettori scopriranno, anni fa lei credeva io gestissi una pagina che effettivamente sembrava proprio parlar di noi, oggi si, ho una pagina che dice qualcosa a riguardo, e che magari possa far immedesimare altre persone nella stessa situazione, o semplicemente che sentano di ricondividere un pensiero, essendo le emozioni universali.

Nel recente Petra mi ha chiesto, se ci fossero stravolgimenti, se sentissi di doverli comunicare come Gadro, penso sia superfluo, ma penso di utilizzare invece la pagina per poterle dedicare un bel pensiero ogni giorno, nelle ore distanti, e credo che ci sia nel fascino legato al non “visualizzare” i protagonisti.


-Come nasce la passione per la scrittura?

Onestamente, non credevo di averne, nasco come artista visual, quindi legato alla pittura e all’elaborazione digitale.

“grazie” nasce in maniera spontanea, come idea per ricordarsi, celebrarsi, e tentare di divenire eterni, non sapendo poi se questo potrà mai avverarsi invece nella quotidianità.

Ho approfittato di una data, per sfruttare il mio scritto come regalo, ovviamente esiste anche un quadro a corredo, ma è ancora nella mia camera .

Ripensando al passato, tuttavia, una mia vecchia docente, voleva io provassi a diventar scrittore, all’epoca scrivevo dei “gialli” , ed infatti sento di doverle dare una copia quanto prima.


-Preferisci scrivere o leggere?

Leggo a fasi alterne credo sia la definizione più giusta, posso intervallare tranquillamente mesi fra una lettura e la successiva, così come sono in grado di leggere anche venti libri in un solo mese.

Scrivere invece, per me è qualcosa di completamente nuovo, che mi sta piacendo ed aiutando molto.

Dico aiutare, perché scrivere aiuta in un certo senso ad esternalizzarsi rispetto ad una situazione, ed a poterci ragionare in maniera quasi distaccata.

Dico che mi piace, anzitutto perché ho avuto modo di confrontarmi con altra gente, caratterizzata da empatia, al mio pari, dote che non sempre può risiedere nelle amicizie, oltre che, per quanto assurdo possa sembrare, talvolta di qualcosa anche di intimo, può risultare più semplice parlarne con una persona estranea, essendo scevri dal suo giudizio, piuttosto che con un amico di lunga data.


-Sei una persona impulsiva o riflessiva nel momento della scrittura?

Ho scritto “grazie” in 3 giorni, nei quali ero anche intento a lavorare, quindi direi assolutamente impulsivo, mi piace, anzi no, mi dispiace da morire, pensare di aver riflettuto tanto, troppo, nel periodo di cui poi ho scritto.

Tuttavia avevo cominciato a scriverne il proseguo, e sono fermo da un po’, evidentemente non ho ancora metabolizzato bene ciò che voglio venga trasmesso in forma scritta.

Tutti i post invece quotidiani, vengono scritti in maniera impulsiva e viscerale, spesso ricollegandomi ad un mio messaggio o ad un suo, talvolta a quelli scritti e di cui mai si premerà il tasto invio.ù


-Definisci “AMORE”, se vuoi puoi anche citare il libro.

L’amore è semplice, siamo noi a renderlo complicato.

L’amore nasce, non può definirsi il come od il perché, se invece riusciamo ad analizzarne il motivo per cui si prova una determinata emozione, vuol dire semplicemente che non è amore.

L’amore si manifesta poi in molteplici forme, io fortunatamente ho avuto degli esempi, ottimi, nel mio passato, e non vorrò mai accontentarmi di un grammo di meno.

L’amore per me è svegliarsi presto al mattino, andare in cucina, preparare la colazione per portarla a letto con un sorriso. Semplice. Un bacio fra la frutta ed il caffè. Darsi la carica per la giornata che ci attende.

Amarsi è portare un dolce in ufficio, anche se quel dolce in realtà era per te.

Amarsi è voler far le cose assieme, ma saper star da soli.

Amarsi è mettere della musica mentre sei ai fornelli che cucini, venire e ballare assieme.


-Cosa lega secondo te un uomo ed una donna? 

Io credo nelle sensazioni, nei brividi sulla pelle, nel caldo, nel respiro corto solo al sentir nominare l’altra persona.

Se ci sono questi fattori, tutti i successivi, assolutamente importanti, verranno in maniera spontanea;

La fiducia, il rispetto, il guardare nella stessa direzione, il condividere ideali, la voglia di avere l’altra persona al proprio fianco e mai un passo dietro, la voglia e capacità di valorizzarsi, di gioire per i successi individuali.

Tutte queste cose, fondamentali, sono nulle senza le sensazioni.


-Credi nel destino?

Credo che sia l’uomo (essere umano) a doversi battersi per quello che crede essere il proprio destino, non si può passivamente sperare nel futuro, sia esso riferito alle relazioni, al lavoro od a qualsivoglia genere di gratificazione.

Tuttavia ammetto di avere un anello al mio mignolo sinistro con un filo rosso incastonato, diciamo che nei momenti di mia debolezza, provo a sperare nel destino.


-Secondo te, cosa deve aspettarsi chi acquista il tuo libro?

Chi sceglie di darmi fiducia ed acquistare il mio libro deve aspettarsi di sentirsi come se fossimo seduti al bar, a chiacchierare, o meglio a sentire i miei personalissimi sfoghi rispetto al ciò che mi è accaduto, ed in fondo come il lettore non può comunicare con me scrittore, in generale tendo a non sentire mai troppo i consigli, preferendo “sbatter la testa” da solo.

E’ un libro che certamente definisco intimo, non scritto per creare aspettative, come se volessimo paragonare una trattoria e un ristorante gourmet, il mio libro è una trattoria, vuol saziare di emozioni spontanee e non troppo ricamate.


-Perché hai scelto Petra e Hatter come nomi?

Anni fa nel nascondere il suo nome nella chat di messenger, scelsi un soprannome, e le chiesi di assegnarmene uno, Hatter, il Cappellaio matto di Alice in Wonderland, unico film che abbiamo visto assieme e di cui abbiamo sentito di ricondividere spesso delle citazioni.

Petra, preferisco non entrare troppo nello specifico della genesi del nome, ma l’idea che effettivamente ci portò a ragionare su quel nome effettivamente deriva dalla città in Giordania, di cui, esattamente come scritto, sento Lei ne condivida le caratteristiche.


-Raccontaci brevemente la storia del tuo libro, non sottoforma di trama, ma la storia delle emozioni.

Un Caos, un caos stupendo, noi amiamo definirci così, ed in fondo lo è anche “grazie”.

Ho cercato un espediente per enfatizzare questa sensazione, ovvero non assegnare titoli ad i capitoli ed evitare la numerazione delle pagine, come se fosse un archivio di screen, di foto, di pensieri.

Credo dentro si possa trovare un mix di emozioni, umane, vere e spontanee;

certamente l’amore, ma la paura, la rabbia, il timore…  

è stato esattamente quando tutte queste emozioni non volevo scomparissero da me, anzi sentivo di volerle vivere pienamente, che mi son seduto ed ho digitato “grazie” ripercorrendone i momenti fra vecchi screen e ricordi che sempre avrò indelebili in me.

Immagino di poter definire il mio libro estremamente autentico, con riportata la nostra messaggistica, ed intimo, di quelle cose inconfessabili a nessun’altra persona, ma che senti di poter condividere solo con una ed una sola persona nella vita, un segreto da custodire, ma di cui sarebbe bello se tutti potessero apprezzare la purezza, non scherzo quando ci definisco senza dubbio essere l’amore, ne sono fermamente convinto; quindi che nessuno sappia chi, ma che tutti sappiano a cosa si può ambire.


-Lasciaci un saluto!

Anzitutto saluto “scoprirelibri” con cui mi sono confrontato rispetto al mio scritto, che ha “divorato” in pochissimo tempo, rendendomi molto felice rispetto la semplicità di lettura, e che ogni tanto si è immedesimata in me, spero che qualcuno trovi interessante “grazie” che sarà resa gratuita con kindle ogni volta che mi verrà data l’opportunità, dato che il mio interesse principale è condividere.

Ciaooooo!!! 





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